tratto da un articolo di Gianfranco Ravasi (biblista)
Il “santo latte della Parola”
Sulla scia della figura di Maria madre di Dio con cui si apre il mese di gennaio, proponiamo un tema a prima vista un po' strano, quello del latte materno e del suo valore simbolico soprattutto all’interno della Bibbia. Partiremo da una frase di Luca: “una donna alzò la voce in mezzo alla folla e disse: Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui sei stato allattato!” (11,27).
…….. Il latte è una sorta di filo bianco che percorre molte pagine anticotestamentarie, legate soprattutto al modello sociale nomadico.
Non per nulla il segno più affettuoso dell’ospitalità è offrire una tazza di latte fresco, come fa Abramo in quel caldo pomeriggio agli ospiti misteriosi che si affacciano alla sua tenda sotto le querce di Manre (Genesi 18,8).
………Ma ben presto il latte si trasfigura in simbolo. Incarna, col miele, la rappresentazione della fecondità della libertà e del benessere, come è attestato da quella celebre formula stereotipata applicata alla terra promessa, “terra ove scorre latte e miele”, formula che risuona nell’Antico Testamento almeno una ventina di volte. Il latte è, poi, il segno ovvio del candore: il capo-tribù di Giuda, secondo le parole della benedizione del patriarca Giacobbe, ha “i denti bianchi come latte” (Genesi 49, 12), così come quelli dell’amato del Cantico dei cantici sono “denti bagnati nel latte” (5,12), mentre la pelle dei giovani di Gerusalemme è “più candida del latte” (lamentazioni 4,7) e questa caratteristica in un panorama assolato che produce pelli abbronzate – è un indizio di bellezza e originalità.
…….Il latte diventa poi simbolo dell’era messianica quando l’umanità sarà invitata ad accorrere e a dissetarsi con acqua vino e latte “senza spesa”. E alla fine la personificazione di Gerusalemme come “città-madre”….
Il latte è, quindi, una componente dell’esistenza, che viene assurto a simbolo di benessere, di bellezza, di amore, di speranza, e di pienezza.
In San Paolo (1^ Corinzi 9,7) il latte diventa cibo degli immaturi, di coloro che sono ancora “carnali”, incapaci di un alimento più ricco e raffinato, neonati nella fede e imperfetti nella vita spirituale.
San Pietro nella prima lettera ribalta il significato, invita i neobattezzati, “come bambini appena nati, a bramare il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza”. San Pietro celebra il latte della Parola di Cristo : per lui è questo il vero cibo spirituale.
Successivamente la tradizione cristiana punta verso l’immagine centrale della Natività di Cristo, evocata indirettamente dalle parole di quella donna.
Nella tradizione occidentale il “latte di Maria” rimane l’elemento radicale e generativo.
La figura di Maria che allatta il Salvatore, si diffonderà nei primi secoli cristiani. La Vergine Madre che allatta Gesù diventa simbolo della Chiesa che allatta e nutre i fedeli con il “santo latte” della parola e del corpo di Cristo.
Perla
è importante condividere la scelta di abbinamenti di colori, disegni delle stoffe, è necessario perseverare e pazientare finché tutte le persone impegnate in quel lavoro siano convinte del risultato dell’abbinamento. Nel fare questo si scopre come alcune persone hanno un dono particolare nel scegliere le stoffe e abbinarne i colori.