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Diario del mandorlo Riduci
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Mandorlo Riduci
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testi di rifermento Riduci

 La preghiera che ci ha insegnato Gesù: Padre nostro.

Due i testi

1)Sant’Agostino – La preghiera (lettere a Proba e Commento al Padre Nostro)

2) Tertulliano-Cipriano-Agostino. Il Padre Nostro.

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Riduci

RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI

Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori. (Sant’Agostino)
 

Mentre siamo su questa terra chiediamo a Dio anche un’altra cosa: Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori. Nel battesimo ci vengono rimessi tutti i debiti, cioè tutti i peccati, e ci vengono rimessi del tutto. Ma poiché, su questa terra, nessuno riesce a vivere senza peccati, benché non talmente gravi da venir separati da quel pane e poiché soltanto una volta possiamo essere battezzati, dalla Preghiera del Signore riceviamo la purificazione quotidiana per il condono dei nostri peccati di ogni giorno. Ciò lo otteniamo se facciamo quanto segue: “Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Perciò Fratelli miei, vi avverto, figli miei per grazia di Dio e fratelli miei perché abbiamo uno stesso Padre, vi prego: se uno vi offende e vi fa del male, e poi viene a chiedervi perdono, perdonategli subito e di tutto cuore, per non porre in voi un ostacolo al perdono di Dio. Se infatti voi non perdonate, neppure Lui vi perdonerà. Noi dunque chiediamo ciò finché siamo in questa vita, perché qui è possibile la remissione, dato che solo su questa terra è possibile commettere il male; nell’altra vita, invece, non si ha remissione di peccati perché essi neppure ci sono. (Il Padre Nostro - Borla -  pag. 178-179)

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La preghiera del Padre nostro Riduci

Padre nostro che sei nei cieli

Sant’Agostino rivolge queste parole ai candidati al battesimo:

“Voi dunque-dice il Signore-pregate così: Padre nostro che sei nei cieli. Con ciò, lo vedete, avete cominciato ad avere Dio per Padre. Ma l’avrete [come Padre] quando sarete nati [nel battesimo], sebbene anche adesso prima che nasciate, siete stati concepiti per sua virtù, destinati ad essere partoriti al fonte battesimale, per così dire, dal seno della Chiesa. Padre nostro ce sei nei cieli. Ricordatevi che siete nati dal Padre Abramo per la morte, da Dio Padre per essere rigenerati per la vita. Ciò che dite con la bocca ditelo anche con il vostro cuore. La preghiera sgorghi da un vivo sentimento di fede e sarà certamente esaudita.” (La Preghiera- Sant’Agostino- Città Nuova-pag. 122)

Sia santificato il tuo nome

Elemento catechetico sulla preghiera.

Il Padre Nostro dei cristiani, ricevuto dal Signore, costruisce l’unità della chiesa, e allo stesso tempo, la conserva. Dal pregare ‘cristiano’ si ha nella chiesa il mantenimento della sua unità.

 
San Cipriano:


Subito dopo diciamo: Sia santificato il tuo Nome. Non preghiamo certo che Dio sia santificato attraverso le nostre preghiere, ma chiediamo a Lui che il suo nome sia santificato in noi. Del resto, se è Dio che santifica, da chi Egli può essere santificato ?. Ma poiché ha detto: “Siate santi, perché Io sono santo” (Lev. 19,2), chiediamo e imploriamo di perseverare in quello che abbiamo cominciato ad essere, una volta santificati nel battesimo.

Chiediamo notte e giorno che si conservi in noi, con la protezione di Dio, la santificazione e la vita che abbiamo ricevuto dalla sua grazia.

VENGA IL TUO REGNO


La preghiera dei cristiani è cristologica (San Cipriano)


Preghiamo dunque, fratelli carissimi, come ci ha insegnato a pregare Dio, nostro maestro. Amica e familiare è la preghiera fatta a Dio con le sue stesse parole, la preghiera stessa di Cristo portata a lui. Quando preghiamo, il Padre deve conoscere le parole di suo figlio: Colui che è nel nostro cuore, sia anche sulle nostre labbra. Lo abbiamo avvocato presso il Padre per i nostri peccati (1^ Gv. 2, 1. 2°) perciò, quando preghiamo, peccatori, per i nostri peccati, facciamolo con le parole stesse del nostro avvocato. Egli ha detto che “tutto quello che chiederemo al Padre nel suo nome, lo avremo” (Gv. 16, 23b). Perciò, otterremo più efficacemente quello che chiediamo nel nome di Cristo, se lo chiederemo con la sua stessa preghiera. (Il Padre Nostro – Borla- pag.90

Venga il tuo regno (Sant’Agostino)

Per chi preghiamo così? Che forse se non lo chiediamo non verrà il Regno di Dio? E si tratta certamente del regno che verrà alla fine. Dio, infatti, ha sempre un regno, non è mai senza e ad esso serve ogni creatura. Allora quale regno chiedi che venga? Quello del quale è scritto nel Vangelo: “Venite benedetti del Padre mio, ricevete il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo” (Mt. 25,34). Per questo noi preghiamo: “Venga il tuo regno”. Chiediamo che venga in noi per ritrovarci in esso.

……..Pregando così tu desideri e brami di vivere in modo da appartenere al regno di Dio, che sarà dato a tutti i santi. Dunque quando dici: “Venga il tuo regno”, tu preghi di vivere bene. (Il Padre Nostro- Borla- pag. 135)

 

SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ IN CIELO E IN TERRA


Sia fatta la tua volontà (Sant’Agostino)

“Dio non compirà la sua volontà se tu non preghi così? Ricordati che nel simbolo(Credo) tu hai professato: “Credo in Dio Padre onnipotente”. Se è onnipotente perché tu preghi che si faccia la sua volontà? Che significa allora: “sia fatta la tua volontà”? Si compia in me senza che io vi resista. Anche così preghi per te e non per Dio. La volontà di Dio infatti si compirà in te anche se essa non è da te.

(Il Padre Nostro- Borla-pag. 136)

 

DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO


Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Sant’Agostino)

La richiesta del pane quotidiano bisogna intenderla nei due sensi: della necessità del cibo corporale e della necessità del cibo spirituale. La prima necessità riguarda il nostro quotidiano alimento, senza del quale non possiamo vivere. Si tratta del cibo e del vestito. Dicendo la parte si intende il tutto……… Ma i fedeli conoscono anche un cibo spirituale…… l’Eucarestia.

Dunque l’Eucarestia è il nostro pane quotidiano; ma dobbiamo riceverlo non tanto per saziare il nostro stomaco, quanto per sostenere il nostro spirito. La forza che riconosciamo nell’Eucarestia è l’unità. Riuniti nell’unico corpo e diventati sue membra, dobbiamo diventare quello che abbiamo ricevuto. Soltanto così l’Eucarestia sarà il nostro pane quotidiano.

Anche quello che io vi predico, è pane quotidiano; e le letture che ogni giorno ascoltate nella chiesa, sono pane quotidiano; e gli inni sacri che ascoltate e recitate, sono pane quotidiano. Tutte queste cose ci sono necessarie nella nostra vita terrena……… (Il Padre Nostro- Borla- pag156,157).

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Il primo mese Riduci

Non ci indurre in tentazione


Sant’Agostino

Non ci indurre in tentazione (Mt, 6,13): Perdonaci i peccati commessi e dacci la grazia di non commetterne altri. L’uomo commette il peccato quando cede alla tentazione. L’Apostolo Giacomo dice: “Nessuno quando è tentato, deve dire: Dio mi tenta. Dio è immune dal male e non tenta nessuno. Ognuno è tentato quando è attratto e sedotto dalla sua concupiscenza. La concupiscenza concepisce e genera il peccato. Il peccato una volta commesso genera la morte (Giac. 1, 13-15). Dunque non farti vincere dalla concupiscenza, non cedere alla tua concupiscenza. Essa ha solo in te la sua fonte di origine. Se vi acconsenti ne diventi concubino nel tuo cuore. Quando essa insorge, resistile, non seguirla. Essa è illecita, lasciva, turpe, ti allontana da Dio. (Il Padre Nostro – Borla – pag. 172)

 

MA LIBERACI DAL MALE



Sant’Agostino

Le prime tre invocazioni: “Sia santificato il tuo nome; Venga il tuo regno; Sia fatta la tua volontà, come in cielo e così in terra”, riguardano la vita eterna. Il nome di Dio deve essere santificato in noi; dobbiamo essere sempre nel suo regno, e dobbiamo fare sempre la sua volontà. Ciò a di mira l’eternità. Il pane quotidiano, invece, ci è necessario ora. A partire da questo punto, tutto quello che chiediamo, interessa la necessità della vita presente. Il pane quotidiano ci è necessario in questa vita, come è necessario che ci siano rimessi i nostri debiti. Infatti quando saremo giunti alla vita eterna, non avremo più debiti da estinguere. Su questa terra sopportiamo la tentazione, navighiamo tra pericoli e, attraverso la nostra debolezza come attraverso tante fenditure, ci invade qualcosa di cui è necessario liberarci. Quando saremo come gli Angeli di Dio, non ci sarà più da rivolgersi a Dio per pregarlo che rimetta i nostri debiti. Non ve ne saranno più. Ora abbiamo bisogno del pane quotidiano, della remissione dei debiti, di non cadere in tentazione; nell’altra vita infatti non esiste tentazione. Qui abbiamo bisogno di essere liberati dal male; nell’altra vita non esist nessun male ma solo bene sempiterno.  (Il Padre Nostro – Borla – pag. 149)

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