Simboli del pane: nutrimento, vita dura, lavoro, condivisione (frutto del lavoro di molti), ospitalità, solidarietà, essenzialità, sostanza.
Il pane nel linguaggio biblico
1) E’ simbolo di ogni dono che viene da Dio: non rappresenta solo il cibo materiale ma tutto ciò che è necessario per vivere, mancare di pane, significa mancare di tutto. Gesù insegna ai discepoli di chiedere al Padre il “pane quotidiano”.
2) E’ simbolo della presenza stessa di Dio: Gesù, sapienza di Dio fatta carne, può dire: “Io sono il pane di vita; chi viene a me non avrà più fame……(Gv. 6,35). “Prendete e mangiate questo è il mio corpo” (Mt. 26,26).
3) Mangiare il pane significa accogliere la Parola di Dio: nella celebrazione eucaristica abbiamo le due mense quella della Parola e quella del pane. Queste due mense sono intimamente unite fra di loro. Fare la comunione vuol dire accogliere e fare proprio il Vangelo di Gesù. “non di solo pane vivrà l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt. 4,4).
4) Il pane viene frazionato, distribuito e mangiato: frazionato e distribuito perché riferito alla comunione fraterna, alla condivisione all’unità della Chiesa. Il pane poi non è fatto per essere guardato, ma mangiato perché nutrimento essenziale.
5) Il pane è anche simbolo del banchetto escatologico cioè della festa alla fine dei tempi
Da una omelia di Benedetto XVIIl.
Il pane è il tipo più semplice di nutrimento fatto soltanto di farina e acqua, è il cibo dei poveri perché è ai poveri che il Signore ha destinato la sua vicinanza. Se nel pane è racchiusa la fatica umana, il lavoro quotidiano di chi coltiva la terra, semina e raccoglie, è anche il frutto della terra e il fatto che la terra porti frutto non è merito nostro. Solo il Creatore poteva conferirle creatività. Il pane è il frutto della terra e insieme del cielo. Ciò presuppone la sinergia tra le forze della terra e i doni dall’alto, come il sole e la pioggia. E così anche l’acqua, di cui abbiamo bisogno per produrre il pane, non possiamo produrla noi.
Da una omelia di Enzo Bianchi
Pregare prima di un pasto significa dilazionare la consumazione del cibo che ci sta davanti, assumere una distanza, mettere un freno allo scatenarsi della voracità, non cedere ad un approccio consumistico verso gli alimenti per cercare invece di capire il senso di quel nutrirsi. Così ci si può rendere conto, per esempio, del fatto che quando ci si mette a tavola il pane è già lì, precede i commensali e rimane presente durante tutto il pasto e il susseguirsi delle pietanze, e sprigiona tutto il suo potere di attrarre a sé l’attenzione.