Le prime notizie storiche della chiesa di Preganziol risalgono attorno all’anno 1000 d.c. quando dipendeva direttamente dal vescovo di Treviso.
Sorgeva sullo stesso posto di quella attuale e aveva la facciata rivolta verso ovest.
Dal 1146 il vescovo la donò ai canonici del Capitolo della Cattedrale, i quali più avanti vi nominarono un rettore.
Il primo rettore di cui si hanno notizie fu un certo Giacomo nel 1297. Da allora tutti i rettori vennero regolarmente trascritti nei registri ecclesiastici.
Dal 1467 venne poi nominata parrocchia.
La chiesa, fin dalle sue origini, era dedicata alla Madonna e fu poi nel 1334 intitolata anche a S. Urbano, che successivamente, nel corso del tempo, rimase da solo come patrono.
La vecchia chiesetta, probabilmente restaurata più volte, rimase fino al 25 maggio 1778, giorno in cui si pose la prima pietra della chiesa attuale, che venne poi aperta al culto nel 1782 (progetto a cura dell’arch. Brunello).
La facciata venne poi fatta nel 1846, abbellita nel 1924 con l’aggiunta delle 5 statue (trasportate con carro e buoi dal fratello di mio nonno).
Gli altari provengono dalla chiesa del monastero di Santa Marta in Venezia, soppressa, e furono posti nel 1818. Costarono: l’altar maggiore 500 lire, gli altri quattro, 1280 lire, complessivi. Le tele di questi altari, della fine del 1600 e di scuola veneta, nel 1818 furono ingrandite e ampliate nel perimetro dal pittore Giovan Battista Canal.
L’affresco sul soffitto, rappresentante il sacrificio di S. Urbano, e opera sempre di Giovan Battista Canal (1745-1825), è stato eseguito nel 1792.
Anche il campanile è di quel periodo, anche se qualcuno sostenne che fosse fatto nel 1747.
Il fonte battesimale della vecchia chiesetta venne inaugurato il sabato Santo del 1520 mentre prima di allora i bambini venivano portati a Treviso per il battesimo.
L’accesso alla chiesa, dal Terraglio attraverso l’ampio viale, è del 1841 con terreno donato dal conte Onigo. Prima, invece, si accedeva da una piccola e tortuosa stradina verso ovest.
Il cimitero, fin dalla antichità, era attorno alla chiesa con forma a ferro di cavallo e circondato da delle mura. Poi una legge impose una distanza di almeno 300 m dalla chiesa e pertanto il nuovo cimitero, quello attuale, fu costruito e inaugurato il 1 febbraio 1860.
La statua della Madonna è una scultura in legno del 1895 ed è opera dello scultore Besarel, il quale affermava che fosse la sua più bella opera. Attorno al 1200 il parroco abitava dentro la chiesa, nella sacrestia e viveva con quello che i parrocchiani gli passavano.
Una volta nominata parrocchia, nel 1467, fu costruita una casupola per il prete vicino alla chiesa. Con gli anni questa canonica, detta anche “casa della regola”, divenne fatiscente e durante le visite pastorali il Vescovo veniva ospitato nelle ville dei signorotti.
Fu Monsignor Romanello nel 1888-1889 a costruire l’attuale canonica a cui fecero seguito le adiacenze ultimate nel 1900.
Il primo organo risale al 1860 e vi rimase fino al 1961 momento in cui fù danneggiato dalla caduta di 2 serbatoi di un aereo militare statunitense in avaria, i quali centrarono il piazzale davanti la facciata, e la chiesa, provocando uno squarcio sul tetto e una buca vicino l’altar maggiore. Fu danneggiato anche l’affresco sul soffitto del Canal.
L’asilo fu costruito sempre da Monsignor Romanello e inaugurato nel 1933, anno in cui arrivarono le suore a gestirlo (suore francescane di Cristo Re) che poi lasciarono la parrocchia nel 2003.
Il cinema fu costruito alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1946, come ex voto.
Da ricordare ancora che nel 1717 ebbero inizio i primi oratori, cioè delle chiesette per pregare. Ce n’erano 10, di cui 7 pubblici e 3 privati; dal 1874 ne sono rimasti soltanto 2, quello di villa Spandri e quello di villa Marcello del Maino, ora villa EGO.
Interessante è pure segnalare quali furono e con che titolo i preti di Preganziol.
Gianni Tronchin