I preti e i catechisti della nostra parrocchia si sono riuniti per progettare e programmare il nuovo anno catechistico.
Abbiamo iniziato con la preghiera per prepararci all’ascolto della Parola del Signore.
Dalla 1^ lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (13, 1-13)
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
In ascolto del nostro Vescovo Gianfranco Agostino Gardin
Gli otto punti dettati dal Vescovo per un programma pastorale in comunione con la Chiesa italiana nel decennio sull’educazione.
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Cristo, unico Maestro. Solo in Lui e per Lui, con la forza del suo Spirito – come ci ricorda l’evento della Pentecoste.
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Collaboratori di Cristo. L’educazione non è un possibile mezzo, un percorso tra gli altri, ma è la via: la via stessa di Dio.
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Consapevolezza. La Lettera vorrebbe suscitare in noi una coscienza più viva e una maggiore attenzione su quanto l’educazione sia importante per la vita e la crescita delle persone e delle comunità.
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Bellezza e gioia. «Abbiamo bisogno di riscoprire, là dove si sono affievoliti, la bellezza, il gusto, il sapore buono, il desiderio positivo, l’esperienza arricchente, la gioia, la passione dell’educare».
5. Riflessione. «La sostanza della mia proposta per questo anno pastorale è quella di una
“sosta pensosa” sul grande tema dell’educazione.
6. Ordinarietà. È termine, e dimensione, ciò che noi abitualmente – cioè quotidianamente, settimanalmente, annualmente – viviamo e facciamo nelle nostre comunità cristiane, può essere assai fecondo di educazione.
7. Corresponsabilità. Non si può essere educati in solitudine; non esiste più, per fortuna, il precettore in casa. Si educa e si è educati insieme.
8. Laici. È proprio l’assunzione seria della collaborazione a chiedere che sia dato il giusto spazio e la giusta responsabilità anche ai laici, sottraendosi alla tentazione di una chiesa “clericale”.
La riflessione seguita, ci ha portato a cogliere l’importanza dell’educazione in questo nostro tempo.
Come catechisti/e siamo chiamati ad un compito impegnativo, ma allo stesso tempo abbiamo una grande opportunità. Impegnativo perché i bambini e i ragazzi di oggi sono pieni di impegni (scuola sport ecc.) i genitori a loro volta vivono la giornata di corsa (lavoro casa ecc.), cose risapute che ricordiamo ogni inizio anno catechistico.
Opportunità, perché a noi viene “offerta” la possibilità di trasmettere con gioia quello che sentiamo e viviamo, l’amore per Gesù Cristo.
La luce della nostra fede, è la presenza di Dio. L’incontro con Dio è chiamata, che dobbiamo sentire come dono della mia persona a questa chiamata.
Il nostro deve essere un servizio generoso (la gratuità) che possa esprimere, come gruppo catechisti, amicizia sincera, esperienza arricchente dell’educare insieme.
Questo nuovo anno catechistico potrà riservarci qualche difficoltà e problemi, ma se facciamo nostre le parole al (punto 1) Solo in Lui e per Lui, con la forza del suo Spirito, ogni nostra paura o debolezza scomparirà.
Giancarlo Vendrame